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Prestare attenzione al respiro è una delle meditazioni fondamentali per sviluppare la consapevolezza. È semplice e potente, riduce lo stress e può essere praticata anche durante il fluire della nostra vita quotidiana. La vera difficoltà? Ricordarsene.
Essere consapevoli dei nostri pensieri ci permette di vederli per ciò che sono, ovvero processi mentali e non fatti. Spesso però siamo così identificati con loro che non cogliamo le connessioni che esistono tra il contesto, i pensieri e le emozioni.
La gratitudine è una postura mentale che porta a essere riconoscenti per le cose positive della propria esistenza. Praticare la gratitudine può trasformare in meglio la nostra vita e aiutarci a connetterci di più a noi stessi e agli altri.
Secondo diverse tradizioni buddiste le emozioni difficili, tra cui rabbia e paura, sono i veleni della mente. Una parte importante della meditazione consiste nel riconoscerle, comprenderle e trasformarle. Tale processo è cruciale per poterle superare.
Coltivare Mindfulness significa impegnarsi nell’esercizio della consapevolezza. Si può praticare anche mentre si è al lavoro o sui mezzi di trasporto. E' importante abituarsi a stare nel presente. Come? Basta una breve pausa per tornare al respiro.
Per quanto riguarda le emozioni difficili, intelligenza emotiva vuol dire accoglierle, comprenderle e lasciarle andare. Di solito invece opponiamo resistenza, per controllarle e non sentirle. Ma è un’illusione: più resistiamo, meno siamo in controllo.
La prima nobile verità del buddismo afferma che esiste la sofferenza. Quando la incontriamo, cerchiamo di evitarla, di non sentirla. Per liberarcene, la Mindfulness ci invita ad abbracciarla con l'energia della consapevolezza. Facile? No. Possibile? Si.
Tutto scorre e ogni istante conta, quindi apprezza le persone e le cose che ti danno gioia, senza attaccarti a loro. Coltiva i tuoi talenti e vivi appieno la tua vita, a prescindere da cosa gli altri pensano di te. Perché l'importante è cosa pensi tu.
L’attaccamento alla sofferenza sembra un paradosso. Eppure molte persone ogni giorno scelgono più o meno consapevolmente di vivere nell’infelicità. Quanto può essere difficile prendere in mano le redini della propria vita e permettersi di essere felici?
Essere autentici vuol dire allineare la nostra vita con il nostro vero Sé: solo quando avremo illuminato il nostro inconscio e ci saremo lasciati alle spalle le nostre ombre, solo allora saremo svegli e liberi di realizzare ciò che ci rende felici.