Il treno va

Tante volte, viaggiando in treno, ci è capitato di chiederci chi fosse il passeggero seduto di fronte a noi, che cosa facesse o dove andasse. "Il treno va" è un programma radiofonico trasmesso da Radio 24 che muove da questa domanda sul popolo dei viaggiatori di treno. In ogni puntata, il conduttore, Gianluca Nicoletti, passa da un vagone all'altro con il suo tablet sempre acceso e interloquisce con altri viaggiatori. Il meccanismo del programma prevede che il conduttore sia perennemente in viaggio in un treno diretto verso un'ipotetica, immaginaria, irreale donna che lo aspetta. Non necessariamente è un'amante, moglie o fidanzata. È semplicemente una donna che aspetta. E nell'attesa di questo incontro seguiamo altri incontri e conversazioni che raccontano di queste vite in transito, di personaggi, di curiose situazioni e sorprese: il confine del vagone si espande fino a sconfinare nell'evocazione e nell'immaginazione.

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Due storie, due lezioni


Ciao Gianluca,

Ho superato da poco i 40, vivo e lavoro in una grande città, dove ho studiato, venendo da una di quelle campagne che ti lasciano in bocca un ricordo di terra, un sapore di fango, di pomodori freschi e frutta appena raccolta.

Ho fatto la vita da ragazzone un po' nerd, di quel timido che quando diventa arrogante piace alle donne. Ho le mie storie e trovo un lavoro. Come a volte capita ai fuorisede, mi innamoro di una coinquilina giovane e bella, e lei di me. Questo ormai più di dieci anni fa.

La nostra storia alterna alti e bassi, lasciamo la casa, andiamo a vivere separati, stanze distanti, misurate in fermate di autobus, e nonostante la deriva lenta e centrifuga delle nostre vite, restiamo insieme, ogni giorno sempre più lontane. Tra di noi si crea una sorta di dipendenza affettiva. Non riusciamo a stare insieme e non riusciamo a stare separati. Sento di non poterla lasciare, e lei di non poter lasciare me. Nei momenti più bui del rapporto mi capitano altre storie clandestine, brevi e intese, alle quali mi abbandono con un trasporto e un senso di colpa che non riesco a gestire.

Lo scorso anno è il momento peggiore. Ci allontaniamo senza dire "ti lascio", ci sentiremo spesso ma non torneremo più insieme. Conosco quest'altra ragazza, di un anno più grande di me. E' subito amore e passione. Vivo per qualche mese un rapporto intenso con lei, che ha un passato importante di cui non voglio sapere nulla. E' una persona intelligente simpatica e bella. Ci innamoriamo. Una donna adulta che cercava un uomo adulto in un ragazzone nerd. Poi, come sempre nella vita, le cose precipitano, la crisi dei 40, comprare la casa dopo anni di tentativi, le onnipresenti questioni in famiglia.

Lascio allora questa seconda ragazza, quella perfetta per me, per risolvere tutto gli appesi della mia vita. Ci vuole tempo per sistemare tutto qual marasma che avevo dentro. E ci riesco. Dopo 4 mesi sento di essere finalmente pronto a quell'idea di rapporto che sono riuscito a ripulire da tutti gli psicodrammi degli ultimi anni. La chiamo quindi, e quando la sento sono felice. Erano anni che non mi sentivo così. Quando ci vediamo lei mi lascia parlare. L'ho delusa, allontanata. L'ho fatta soffrire. Alla fine mi racconta di come s'era invaghita di un altro. Provo a essere presente nei mesi successivi, provo a chiederle di uscire. Ma sono io l'incomodo. Le nostre vite si separano così. Innamorato di una donna che non sento più. Un amore che ho rovinato con le mie mani.

Di positivo c'è che quel ragazzone un po' nerd è andato via. Quella donna mi ha fatto il regalo più bello: quello di avermi fatto capire cosa significa essere uomo. E' incredibile quanto le donne riescano a renderci migliori di quel che siamo.


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 June 6, 2016  n/a