Palazzetto dello sport di Atlanta, finali del 2023 Blast R6 Major Atlanta, uno dei tornei più importanti di Raibow Six. Cinquemila persone tifano per le 16 squadre provenienti da tutto il mondo. Tre maxi schermi, due squadre di 5 GenZ si fronteggiano a colpi di mouse e tastiera su uno sparatutto tanto dinamico da non lasciarti nemmeno il tempo di comprendere chi stia vincendo. Sei presentatori (tre negli intermezzi, in sala e tre alla diretta) intrattengono il pubblico in sala e a casa. Alla fine trionferanno i brasiliani che hanno portato ben due squadre a fronteggiarsi in finale.
E come questo, numerosi altri eventi riempiono le arene di tutto il mondo, senza contare gli innumerevoli fan collegati in diretta streaming. Sarà questo il futuro dell'entertainment? Cambierà il modo di concepire i contenuti per la tv e lo streaming? Possiamo davvero considerarli uno sport? Domande più che lecite, visti i nomi degli sponsor in gioco (da Banco do Brasil a Vodafone, tanto per intenderci).
Abbiamo chiesto a Christoph Thann, Associate Director E-Sports EMEA di Ubisoft di aiutarci a comprendere meglio il fenomeno: osservando dal vivo questi eventi, la popolazione è particolarmente polarizzata su un pubblico maschile GenZ e GenAlpha. Poche rappresentanti femminili e pochi adulti attempati come me; bisogna tenerne conto. Ma i numeri degli spettatori dal vivo iniziano ad essere interessanti. I format sono studiati in tutto e per tutto per essere televisivi, la regia è talmente coinvolgente da non permettere distrazioni. Certo, bisogna conoscere le regole. Ma è come guardare il calcio: se non sai "vedere" il fuorigioco, non lo capisci e finisci per annoiarti.
Sarà questo un terreno da esplorare per parlare alle nuove generazioni o è solo un fenomeno da cogliere pro tempore per parlare ad una generazione "difficile" da catturare? Scopriamolo insieme. Buon ascolto!