Esistono storie, come quella di Silvia, che fanno venire i brividi, anche anni dopo che sono state vissute. In modo semplice, ma brutale, la storia di Silvia Pettinicchio inizia quando subisce una violenza sessuale da parte del compagno della sua coinquilina. In quel momento si trova negli Stati Uniti, e subito si attiva un meccanismo di protezione, nei suoi confronti, che scongiura il rischio che l'evento si ripeta. Insomma, Silvia riceve tutta l'assistenza fisica, psicologica e legale di cui ha bisogno. Il vero fallimento, però, avviene quando ritorna in Italia, e non riceve il supporto che si aspetta dalla sua famiglia, e dalla sua rete sociale. Viene quasi colpevolizzata per aver subito questa violenza, e le viene fatta pesare una responsabilità che non le compete. Solo dopo anni riuscirà a parlare di questo tema con relativa serenità, e oggi è a capo di un'associazione che si occupa di empowerment al femminile. La sua esperienza l'ha segnata, ed è per questo che oggi è in prima linea per aiutare altre donne a far sentire la propria voce.