Laddove prima c'erano gli orari dell'happy hour, ora c'è una scritta che pende dal bancone: "rispettate le distanze". Milano inizia a ripartire, ma - privata del suo ritmo abituale - la città cerca una diversa dimensione, anche per quella vita sociale, che è tutt'uno con quella professionale e su cui poggia anche una fetta della sua economia. "Per Milano, stare senza lavoro è come se Genova si svegliasse senza il mare", riflette Roberto Vecchioni, il professore della musica italiana, sicuro che la sua città- anche questa volta - saprà reinventarsi, all'insegna del suo motto di sempre: "tiremm' innanz'", quell' "andiamo avanti" pronunciato da uno degli patrioti delle cinque giornate di Milano e divenuto la parola d'ordine della città. Una città, che riscopre i quartieri e inizia a ripensare i suoi spazi, all'insegna delle diverse esigenze sanitarie, mentre continua a rafforzare gli argini per evitare il dilagare del contagio. Ma il virus circola ancora e preoccupa.