Se un ribelle spento

Di cosa parleremo in questo podcast? Parleremo di ribelli, ovviamente. Di tutti i ribelli della canzone di Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento.Ascolteremo le loro voci, quando possibile, vi leggerò le loro parole e cercherò di raccontarvi le loro storie e perché sono dei modelli da seguire per tutti quelli che come noi si sentono ribelli. Perché la caratteristica che li lega è che purtroppo sono quasi tutti morti, uccisi sempre dal sistema oppressivo che cercavano di combattere.Dai loro esempi possiamo imparare molto, e possiamo condividere quella santa rabbia che ci permette di smuoverci dalla nostra indifferenza per cercare di cambiare in meglio il mondo che ci circonda.Perché loro non ci sono più, sono spenti. Ma ci hanno passato un testimone, che tocca a noi prendere in mano e portare avanti, prima di passarlo a qualcun altro. Perché il loro ultimo respiro, la loro morte, è come un testamento che designa come eredi tutte quelle e quelli che hanno il coraggio di prenderlo."SE UN RIBELLE SPENTO PASSA IL TESTIMONE, SIAMO PRONTI A PRENDERLO?"

https://funkwhale.it/channels/seunribellespento

subscribe
share






episode 1: Se un ribelle spento: Gino Donè Paro


Il 22 Marzo 2008 muore un uomo nella clinica di San Donà di Piave, alla vigilia di Pasqua. Con lui ci sono le sorelle e i nipoti, e nessun altro. Aveva quasi 84 anni e si è spento per un malore improvviso, una malattia che chiude una vita, come succede a tanti.

Anche il funerale sembra un funerale come tanti, il funerale di un uomo anziano che ha tanti conoscenti, tanti parenti, ma che è normale che muoia, magari dopo una vita lunga e felice.

Al funerale ci sono i vessilli dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, perché quest’uomo ha combattuto nella resistenza dopo l’armistizio del 1943. Come tanti, fortunatamente, che sono nati nei suoi anni e in quel periodo erano quasi ventenni.

Ma qualcosa di strano c’è. C’è una bandiera Cubana, che quell’uomo portava sempre con sé.

Ancora più strano è che ci sono quattro gigantesche corone di rose rosse. Ogni corona ha un nastro bianco con una dedica scritta a mano, in rosso. Le quattro dediche dicono:

A Gino, dall’Ambasciata di Cuba
A Gino, dai suoi compagni del Granma
A Gino, da Raul Castro Ruz
A Gino, da Fidel Castro Ruz


fyyd: Podcast Search Engine
share








 March 7, 2021  27m