Se un ribelle spento

Di cosa parleremo in questo podcast? Parleremo di ribelli, ovviamente. Di tutti i ribelli della canzone di Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento.Ascolteremo le loro voci, quando possibile, vi leggerò le loro parole e cercherò di raccontarvi le loro storie e perché sono dei modelli da seguire per tutti quelli che come noi si sentono ribelli. Perché la caratteristica che li lega è che purtroppo sono quasi tutti morti, uccisi sempre dal sistema oppressivo che cercavano di combattere.Dai loro esempi possiamo imparare molto, e possiamo condividere quella santa rabbia che ci permette di smuoverci dalla nostra indifferenza per cercare di cambiare in meglio il mondo che ci circonda.Perché loro non ci sono più, sono spenti. Ma ci hanno passato un testimone, che tocca a noi prendere in mano e portare avanti, prima di passarlo a qualcun altro. Perché il loro ultimo respiro, la loro morte, è come un testamento che designa come eredi tutte quelle e quelli che hanno il coraggio di prenderlo."SE UN RIBELLE SPENTO PASSA IL TESTIMONE, SIAMO PRONTI A PRENDERLO?"

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episode 4: Se un ribelle spento: Argo Secondari


C’è un uomo in una stanza buia, nel manicomio di Rieti. È seduto, e batte ripetutamente il palmo della mano destra sulla gamba destra. Lo fa da anni. Dicono che la stoffa dei pantaloni si è consumata, a forza di quel gesto. Forse gli serve solo a far passare il tempo, a far passare la monotonia di quel luogo; forse si immagina di prepararsi a un nuovo assalto, contro le trincee nemiche come nella prima guerra mondiale.

Il 17 Marzo 1942 quella mano smette di battere su quella gamba.

Quello di Rieti non era il primo manicomio che lo imprigionava. Prima era stato a Montefiascone, e prima ancora a Camerino, dove viveva nel 1924.

Qualcuno diceva che era pazzo. E forse era vero, perché ne avrebbe avuto motivo: il 31 Ottobre 1922, pochi giorni dopo la Marcia su Roma, era stato aggredito da alcuni fascisti armati di mazze che, colpendolo ripetutamente sulla testa, gli avevano provocato una commozione cerebrale, oltre ad una ferita alla regione parietale destra. Non si sarebbe più ripreso dall’aggressione subita.

O forse era più semplicemente un modo per farlo sparire dalla circolazione, visto che suo fratello Epaminonda, medico cardiologo negli Stati Uniti, aveva tentato invano di farlo espatriare per poterlo curare. Richiesta che il regime fascista aveva sempre respinto.

Il suo funerale per ordine della questura, che temeva il verificarsi di disordini, si svolge in forma privata. Riposa nel cimitero monumentale di Rieti.

Il ribelle spento di oggi è Argo Secondari, capo degli Arditi del Popolo, che muore in quel manicomio, dopo 18 anni di prigionia, a 46 anni.


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 March 15, 2021  27m