I Figli di Enea

Nel mito di Virgilio Enea, un profugo, è stato accolto da Latino ed è diventato il fondatore di Roma. I figli di Enea sono i nuovi italiani che vincono Sanremo, gareggiano con la maglia della Nazionale, fondano imprese, scrivono romanzi, fanno ricerca, vincono medaglie d'oro. Talvolta sono figli di immigrati, talvolta sono immigrati che sono diventati cittadini italiani, talvolta sono nati qui e a volte sono arrivati quando erano piccoli. A volte il loro percorso è stato semplice, a volte è stato un percorso a ostacoli. Per tutti l'Italia è la patria che hanno scelto. A I Figli di Enea vi raccontiamo - ogni sabato sera - le storie di chi è italiano, ma ha radici altrove.

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Lo sguardo a est di Bicec e Cataluccio


"L'appetito della Russia è antico. Noi parlavamo rumeno e siamo stati costretti ad adottare il russo. L'indipendenza della Transnistria è stata pilotata" Lilia Bicec, giornalista, scrittrice (Miei cari figli vi scrivo, Einaudi), badante italiana di origine moldava ci aiuta a capire assieme allo slavista, saggista e scrittore, Francesco Cataluccio quello che non comprendiamo dei paesi dell'est Europa e della Russia. "Dostoevskij - dice Francesco Cataluccio - ci fa capire molto dell'animo russo e della diffidenza verso l'Occidente. Kundera nel suo ultimo libro (Un Occidente prigioniero, Adelphi) invece traccia una linea tra Russia e Occidente e da intellettuale ceco rivendica il suo essere europeo. Grossman racconta cosa ha dovuto subire il popolo ucraino".


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 May 29, 2022  n/a