Dalle mitiche ali di Icaro al volo nelle fiabe, da Calvino a Propp, dagli uccelli di Battiato al gabbiano di Richard Bach e alla gabbianella di Sepúlveda. Il volo da sempre è sinonimo di libertà e di leggerezza. Ma prima di imparare a volare, come insegna Nietzsche, occorre imparare “a stare, ad andare, a camminare, ad arrampicarsi e a danzare: non si impara a volare volando”. E se il volo fosse uno stato mentale? Possiamo volare pindaricamente o con un mezzo, ma diamo retta a Valéry che ci suggerisce di essere leggeri come uccelli e non come piume. Lievi, sì, ma consapevoli. E se le nostre rotte non sono “codici di geometria esistenziale” almeno evitiamo di schiantarci.