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La Mindfulness viene spesso associata alla gestione di pensieri ed emozioni. Ma il primo fondamento della consapevolezza è il corpo. Ed esistono pratiche che ci aiutano a coltivare un'attenzione gentile mediante l'ascolto delle nostre sensazioni fisiche.
Non identificarci con i nostri film mentali è possibile. Lo stato naturale della mente è come un cielo blu e i pensieri sono nuvole. La Mindfulness ci insegna che possiamo lasciar andare i pensieri. Allora il cielo blu torna a splendere: è come una magia.
Talvolta veniamo inondati da pensieri angoscianti o spaventosi, che ci fanno soffrire ma di cui ci fidiamo ciecamente. In quei momenti siamo i nostri pensieri, letteralmente. Il respiro può essere l'antidoto a questo stato di identificazione cognitiva.
Quando sei consapevole, nessun tempo è sprecato. Perché come esseri umani viviamo esperienze piacevoli, spiacevoli o neutre; e se in ogni momento riusciamo ad essere presenti, stiamo tirando fuori il massimo. Il risultato sarà una vita piena e nutriente.
Desiderare che tutti gli esseri siano liberi dalla sofferenza è più facile a dirsi che a farsi. Perché la compassione può anche essere idiota, specie se ci sforziamo di apparire buoni ma le emozioni ci dicono altro. Urge più che mai un'educazione emotiva.
La Mindfulness può fare luce su quelle parti di noi che altrimenti rimarrebbero nell'ombra. Non sempre sappiamo maneggiare ciò che emerge. È importante allora dare alla pratica un contesto valoriale che sia la nostra bussola. Il buddismo ci può aiutare.
Farsi carico dei propri pensieri, ovvero non esserne schiavi, significa innanzitutto imparare a stare con loro, riconoscendoli e accettandoli per quello che sono. Niente da reprimere, solo un creare spazio: in questo la Mindfulness ci può aiutare.
La Mindfulness ci insegna a coltivare l’attenzione in modo diretto, saggio e salutare. L’intenzione è quella di conoscere noi stessi e il mondo attorno a noi così come sono, osservandoli con freschezza e accettazione. È il viaggio di una vita.
La gentilezza rende il mondo migliore perché abbatte le divisioni tra noi e gli altri esseri. Praticarla ci fa vedere la nostra connessione con tutte le creature. Perché dove c'è gentilezza c'è speranza, c'è il primato del noi sulla solitudine dell’io.
Jon Kabat-Zinn è considerato il padre della Mindfulness laica in Occidente. Medico e praticante, alcune sue frasi sono iconiche della meditazione di consapevolezza e ogni giorno aiutano meditatori in tutto il mondo a innaffiare il seme della pratica.